Northwest Territory

Attraverso il Northwest Territory
maggio-giugno 2008
Dopo aver sorvolato in lungo e in largo la catena del parco nazionale Wrangell-St Elias, in Alaska, giungiamo nello Yukon, e imbocchiamo decisi la Klondike highway. Questa volta siamo in tre. A me e Fausto, si è aggiunto Piero; giovane giornalista, nonchè membro del consiglio comunale di San Valentino. Il camper preso a nolo, è troppo lungo per quello che abbiamo in mente; vogliamo arrivare fino ad Inuvik limite massimo della Dempster Highway, quasi a lambire la calotta polare,nel Northwest Territory, ma sulla piazza, era l'unico disponibile. (bisogna prenotare il mezzo con largo anticipo). Dopo circa sei ore di marcia, ecco il bivio a destra della mitica strada sterrata. Sulle prime la Dempster, è come una normale strada un pò malmessa, anche una parvenza di asfalto, non ti fa presagire quello che ti aspetta in seguito. Ci diamo regolarmente il cambio alla guida. Fausto e Piero, nel loro turno di riposo, riescono anche a schiacciare un pisolino, nonostante all'interno del Camper, sembra sia in atto un terremoto, a causa della strada fortemente ondulata. Non capita di rado che si è costretti ad uno stop, per via di alcuni carubou che sono in attraversamento, oppure qualche orsacchiotto che si defila tra i radi alberi della boscaglia. Dopo nove ore di vibrazioni, giungiamo al punto service di Eagle plane. E' quasi mezzanotte, fuori è ancora giorno, il sole fa ancora capolino all'orizzonte, ma il rifornimento è chiuso. Decidiamo di passare li, "la notte". é un problema prendere sonno, per via della luce che filtra dai finestrini, ma la stanchezza è tanta. Rimaniamo vinti in breve tempo. La mattina di buon'ora dopo aver fatto colazione al punto di ristoro, fatto il pieno, ripartiamo. Di li a poco, in uno scenario che sta mutando a vista d'occhio (Veniamo dai paesaggi montani delle Tombstone Mountain, ) La tundra si apre imponente davanti a noi e in lontananza, intravediamo qualcosa che, avvicinandoci riconosciamo nel cartello che indica che siamo giunti in prossimità del circolo polare artico. Fatte le foto di rito, notiamo un caribou che ci guarda incuriosito, non è affatto disturbato dalla ns presenza, tanto che quasi quasi, si lascia avvicinare fino a tiro di "primo piano". In prossimità del confine col Northwest Territory, ricominciano le montagne (Richardson Mountain) e una bella grandinata ci investe con tutto il fragore dei chicchi grossi come noccioline... Il pericolo maggiore sulla Dempster è rappresentato dai grossi camion che si incrociano. Sono diretti (o tornano da inuvik) a nord, corrono da pazzi e una volta incrociati, si viene investiti da una gragnola di pietre che possono causare grossi danni alla carrozzeria e ai vetri del camper. Una buona idea, è quella che una volta individuati, si (se si può..) deve cercare di uscire dalla carreggiata e mettersi al sicuro. Prima di Mezzogiorno, giungiamo sul Peel river. Un grosso fiume dove un traghetto ci aspetta per trasbordarci sull'altra sponda. La parte eccedende della carrozzeria posteriore, ci gioca un brutto scherzo.. all'uscita dal traghetto, la parte a sbalzo tocca per terra e restiamo impantanati. Solo la buona volontà degli operai eschimo, con l'ausilio di una ruspa, pone fine al problema. Intorno a l'una, giungiamo nel piccolo villaggio Gwich'in di Forth McPherson. chiediamo del municipio perchè dobbiamo consegnare una targa ricordo del nostro paese, al primo cittadino che scopriamo essere una donna occidentale. Appuriamo altresì che qui nel grande nord, tutte le cariche di potere sono ricoperte da "bianchi". il Major, apprezza molto il nostro dono, tanto che lo rende noto a tutto il villaggio tramite la loro radio locale, ubicata nel piano basso del municipio. Poco dopo fatte le foto di rito, ripartiamo. Verso le 15:30, giungiamo in prossimità del McKenzie river. Un grande fiume che con un immenso delta congiunge i villaggi di nativi di Tukyaktuk e Aklavik in prossimità del mare di Beaufort. La traversata è agevolata dal grande battello e dalla professionalità degli addetti, che ci permettono di "sbarcare", senza intoppi. Sui lati delle sponde, si notano grandissimi blocchi di ghiaccio. Il "pavimento" della iceroad fino alla settimana scorsa. Siccome non garantivano un passaggio sicuro, sono stati accatastati ai lati, per lasciare spazio al traghetto.- Sono quasi le undici di sera, quando arriviamo ad Inuvik. Notiamo subito che anche quì, come nel resto del nord, le case sono rialzate dal suolo. Non si possono scavare le fondazioni per via del "permafrost"; Il sottosuolo perennemente ghiacciato. Trovato un posto in riva al fiume, una frugale cena e tutti a nanna. La mattina dopo, giro obbligato della cittadina. In questo sperduto avamposto ci vivono quasi tremila nativi di etnia Gwich'in, Hanno di tutto ;il supermercato, il corpo dei pompieri, una biblioteca, un aeroporto e persino un ospedale. Questa mattina, è un giorno di festa ad Inuvik. Ricorre il 25° anniversario dei nativi dei territori del nordovest, e ci sono i danzatori in costume tipico dei loro avi, che improvvisano una danza propiziatrice, anche (ci dirà dopo il sindaco) in nostro onore, in quanto unici "bianchi", presenti alla cerimonia. Dopo aver consegnato la seconda targa ricordo in municipio, il Major, Derek ci consegna un attestato che premia il ns ardimento per essere riusciti a raggiungere questo posto un pò..... fuori mano... . Dopo, tutti al gran buffet, a base di carne di balena essiccata e salmone affumicato..... una delizia, che i miei due amici, non sono riusciti ad apprezzare appieno. Dopo un paio di giorni, dopo che la gran parte degli abitanti sapeva di noi, a malincuore prendiamo commiato dal popolo Gwich'in, riunito in strada per salutare questi ambasciatori della "civiltà"..... qualcuno anche col fazzoletto in mano.. Riprendere la Dempster al contrario, ci ha fatto notare cose, che l'ultima parte del viaggio svoltosi con la semi oscurità, ci aveva negato. Paesaggi a perdita d'occhio. I mille rivoli del Mckenzie, davano dell'acqua una presenza costante e imponente, che l'occhio non riusciva a catturare per intero. Dopo qualche km, l'incontro con degli orsi, ha scatenato un litigio tra i componenti dela spedizione. Appena visto il primo plantigrado, ho bloccato il camper e mi sono fiondato fuori per cercare di fare qualche bella foto, scatenando una reazione scomposta di Fausto, preoccupatosi per la mia incolumità. Dalle sommità delle Richardson Mountain, la Dempster Highway, ci appariva come un budello sterrato di selvaggia bellezza. Un vero peccato lasciarseli alle spalle, con la quasi certezza di non tornare mai più fin quassù. Orizzonti con cime innevate, fanno da contraltare ai laghetti glaciali sparsi nella tundra ricchi di animali tornati per la annuale riproduzione. Ad un certo punto notiamo qualcosa sulla strada che non avevamo visto durante la "salita"... Dei fusti pieni di benzina, posizionati su di un allargamento della carreggiata. Servivano se in caso di emergenza, qualche piccolo aereo avesse avuto carenza di carburante... ebbene, in quel caso, la "strada"... avrebbe svolto la funzione di......pista di atterraggio.... Il viaggio di ritorno, è avvenuto senza troppi intoppi. Dopo la obbligata sosta ad Eagle plane, non abbiamo fatto più fermate fino alle Tombstone Mountain. Giunti alla meta prefissata,trovato uno slargo della strada ci siamo preparati per la cena. Mentre mi accingevo a scolare la pasta, uno splendido esemplare di lupo mckenzie, è entrato sulla scena. Fiero ci guardava da non più di dieci metri. Noi incuranti della pasta che si scuoceva, siamo rimasti affascinati da tanta ostentazione della natura e non mi sono fatto pregare per scattargli una decina di foto. Dopo qualche minuto, così come era apparso, si è elegantemente, defilato nella foresta... Con l'umore alle stelle, ci siamo rimboccati le maniche ricominciando da capo, la procedura per la cena. Verso le undici di mattina del giorno seguente, entriamo a Dawson City (la descrizione della città, si può leggere nel reportage di un altro precedente viaggio) acquistati alcuni souvenir per gli amici a casa, ci dirigiamo al campground (dove abitualmente dormono i musher e cani della famosa corsa Yukon-Quest quando questa, fa tappa a Dawson) posta al di la del fiume yukon. una bella colazione a base di salsicce del maiale di Piero e via, lungo la Top of the world, direzione Anchorage. Ci rincresce abbandonare questo santuario della natura,... ma domani pomeriggio c'è un volo prenotato .......... per l'Italia..........